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museo dopoguerraIl museo dell'acqua

L'elemento fondativo di ogni museo è quello di costituire "una struttura organizzata per la conservazione e la valorizzazione di raccolte di beni culturali, acquisite, conservate, comunicate per tutti i fini della fruizione". Il Museo dell'Acqua è stato ideato dal Gruppo Speleologico Settecomuni e proposto al Comune di Asiago nel 1998 ed è aperto al pubblico dal primo giugno 2009. La missione del Museo dell'Acqua si prefigge di:

  • esplorare il tema "acqua" quale filo conduttore che lega tra loro i molteplici aspetti del rapporto uomo-ambiente
  • conservare sia nella concretezza che nella memoria quanto la presenza e, nel contempo, la mancanza di questa risorsa hanno influito sulla storia e sullo sviluppo del territorio altopianese e dei suoi abitanti
  • promuovere la conservazione e la valorizzazione dei beni legati al rapporto uomo-acqua in riferimento alla morfologia del territorio, alla vita, al lavoro, al divertimento e alla tutela della risorsa
  • diffondere la conoscenza della risorsa acqua dal punto di vista scientifico, storico, sociale, artistico
  • promuovere e diffondere una cultura dell'acqua quale risorsa indispensabile e bene comune e non come merce

Paesaggi in trasformazione

Inserito Mercoledì, 04 Dicembre 2013

Mostra fotografica - Incontri

L’ormai lontano 2002 fu decretato dall’ONU  “Anno Internazionale delle Montagne”,  per porre l’attenzione sull’utilizzazione turistica della montagna che certo riveste un ruolo economico importante, ma cela una potenziale minaccia dai punti di vista ecologico, economico e sociale.

In quell’occasione, la sezione di Asiago-Altopiano 7 Comuni del Club Alpino Italiano partecipò all’evento in modo attivo e privo di sterili celebrazioni, presentando una mostra che metteva a confronto fotografie in bianco e nero di 30/40 anni prima scattate da Sandro Brazzale o facenti parte dell’archivio Bonomo con quelle riprese negli stessi luoghi da alcuni tra i migliori fotografi altopianesi.

Il confronto fotografico mise in evidenza paesi che si congiungevano, campi coltivati sostituiti da boscaglie o da case, nuove costruzioni in continuo aumento: un confronto visivo immediato e ben leggibile di quanto era avvenuto in fatto di paesaggi e di urbanizzazione, una verifica di come fosse cambiato il rapporto con il territorio. 

Numerose furono le domande e le considerazioni suggerite dalle fotografie esposte che evidenziavano il forte sviluppo edilizio che aveva investito alcuni comuni dell’Altopiano, la perdita di identità del patrimonio abitativo, l’abbandono e la riforestazione di vaste porzioni di territorio: quanto vale l’integrità di prati, pascoli, boschi, valli e vette alpine? Una volta consumato il territorio, cosa resta? Lo sviluppo non potrebbe essere rispettoso delle potenzialità dell’ambiente? Siamo certi che non esistano forme diverse di sviluppo economico? Quali immagini si dovranno confrontare tra 10, 20, 30 anni? 

Nel 2002, la progressività del fenomeno, l’apparente ineluttabilità delle leggi dell’economia, la sorda rassegnazione di fronte a un processo che sembrava inarrestabile, stemperava in molti la forza del cambiamento. Le giustificazioni non mancavano, ma forse i più preferivano non guardare troppo lontano verso la linea dell’orizzonte futuro. 

Si sa, le trasformazioni del territorio e del paesaggio vanno di pari passo con i cambiamenti economici e sociali e oggi, a distanza di un decennio, con la crisi economica in atto da tempo ed il manifestarsi sempre più frequente di eventi calamitosi le cui conseguenze sono spesso dovute al mancato rispetto dell’ambiente, concetti quali sostenibilità, economia diffusa, potenzialità dell’ambiente e del paesaggio, sono diventati parte del linguaggio comune, anche se nell'agire troppo spesso si seguono ancora i vecchi, cari, rassicuranti modelli di sviluppo che si occupano del paesaggio e dell'ambiente come un inevitabile danno collaterale.

La nuova mostra, che s’inaugura al Museo dell’Acqua ad Asiago sabato 14 dicembre alle ore 17,30,  mette a ulteriore confronto, 10 anni dopo, i nuovi scatti fotografici realizzati quest’anno dalla sezione C.A.I. Asiago - Altopiano 7 Comuni, e affianca a delle immagini inedite dell’alluvione verificatosi in Val d’Assa nella prima metà degli anni ’30 del Novecento, quelle riprese oggi negli stessi luoghi dal  Gruppo Speleologico Settecomuni.

Inoltre la collaborazione tra la sezione C.A.I. ed il G.S.S. ha dato vita ad una interessante serie di incontri che accompagneranno la mostra fino alla sua conclusione ad aprile 2014. 

Il primo appuntamento, in concomitanza con l’inaugurazione, è con Mauro Varotto, docente del Dipartimento di Geografia dell’Università di Padova e curatore, con Patrizio Rigoni, del volume “L’Altopiano dei Sette Comuni” che relazionerà su “Le case di Cappuccetto Rosso: l’Altopiano tra edilizia turistica e riforestazione”. Sarà presente anche Marzio Muraro, che ha messo a disposizione le fotografie d’epoca dell’alluvione e che illustrerà “I lavori pubblici del ventennio del ‘900 sull’Altopiano”.

Gli appuntamenti dei mesi successivi saranno con Claudio Rigon, autore de “I fogli del capitano Michel” e di “Passato Presente”, Giovanni Abrami già docente dello IUAV di Venezia e autore di numerosi testi su ambiente e paesaggio, Daniele Zovi, Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato e Cinzia Zonta, Presidente del Comitato “Adotta un terrazzamento in Canale di Brenta”.

Scarica il programma completo qui sotto.

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Orari e tariffe

    • Tutti i sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.00

    • Tutte le domeniche e i giorni festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00
    • Tutti i giorni nei mesi di luglio e agosto e durante le festività natalizie dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00
    • Chiuso: Natale, 31 dicembre, 1° gennaio, 6 gennaio
    • Visite guidate infrasettimanali per scolaresche e gruppi solo su prenotazione.
  • Ingresso museo
    • Interi: € 4.00
    • Ridotti: € 3.00
    Percorrenza sentiero
    • Libera e gratuita
  • Visite guidate solo su prenotazione (minimo 10 persone paganti)
    Visita guidata solo museo oppure solo sentiero
    • Interi: € 5.00
    • Ridotti: € 4.00
    Visita guidata museo + sentiero
    • Interi: € 7.00
    • Ridotti: € 5.00
  • Visite guidate per scolaresche e gruppi di almeno 30 persone
    • € 3,00 visita guidata al Museo
    • € 3,00 visita guidata al sentiero
    • € 5,00 Museo + Sentiero (durata circa tre / quattro ore)
  • La tariffa è ridotta per:
    • Minorenni dai 6 ai 18 anni
    • Carta argento (sopra 65 anni)
    • Studenti Universitari (provvisti di tessera universitaria valida)
  • La tariffa è gratuita per:
    • Bambini sotto i 6 anni
    • Portatori di handicap con relativo accompagnatore
    • Guide gruppi, insegnanti e interpreti nell'esercizio della loro professione
  • Il museo è accessibile a tutti. Tutte le sale espositive e i servizi igienici sono accessibili ai disabili. I due piani sono collegati attraverso servoscala per carrozzine.

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Divertimento

Estate

Cultura